PARS. Vishka | Amir | Rasta
Informazioni
- A cura di: Ornella Fazzina
- Testi di: Ornella Fazzina e Salvo Sequenzia con un cntributo critico in antologia di: Vittorio Sgarbi
- Editore: Newl'ink | Anno:2017
- Genere: catalogo d'arte contemporanea - monografie d'artisti
- Lingua del testo: italiano
- Formato: cm20,2 x 20,2
- Allestimento: n.3 volumi monografici in cofanetto/fascia
- Pagine: 64 (vol.1:Amir)|72 (vol.2:Vishka)|80 (vol.3: Rasta)
- Prezzo: € 20,00
- ISBN:978-88-940792-8-9
Soggetto della pubblicazione
La parola “PARS” deriva dall'antico nome del clan principale di Ciro il Grande “Pars”, o “Parsa”, dal quale deriva il nome greco Persis, che sta all'origine del nome Persia. Il nome allude, etimologicamente, all'antica tradizione persiana, assunta come bagaglio memoriale dai tre giovani artisti iraniani Vishka, Amir, Rasta, che espongono le loro opere per la prima volta a Noto, capitale del Barocco. Questo nome rinvia anche, metonimicamente, al termine latino “pars”, cioè, “parte”, “territorio”, “confine”, formatosi dal verbo latino “parere”, che significa “partorire”, “lasciare”, “creare”. Ogni atto creativo ha in sé, nell'idea del creare, anche l'idea dell'affidare al mondo il poiein, la pienezza del gesto creativo nell'opera, secondo una prospettiva di relazione e di sconfinamento che le opere degli artisti esprimono nel loro incessante dialogo con i mille plateaux del mondo. Nell'antica lingua indoeuropea PARS si collega all'etrusco FERSU, la “persona”. Il territorio è persona, immagine/maschera di una identità ibrida, composita, attraversabile.
Nel percorso artistico di Vishka, Amir e Rasta – espressione del clima culturale che si respira oggi in Iran -
divengono centrali una preziosa eredità culturale, quella della terra di origine, filtrata attraverso la contaminazione di pratiche riconducibili alla loro formazione europea. Le opere, nelle loro seduzioni
evocative, si connettono alle frequenze della contemporaneità e 'sgranano' la trama dei linguaggi del postmodern, aggredendone i formalismi e le tipizzazioni per proporre una lettura in cui localismo e globalismo si fondono in una koinè originalissima e ricca di sollecitazioni e sconfinamenti che denunciano temi cogenti come la difesa dei diritti umani ed il rispetto della dignità della donna nella società globale, attualizzando il messaggio di rispetto e di fraternità delle moltitudini formulato nel suo Testamento da Ciro il Grande, fondatore del primo impero persiano.
Genere
Catalogo d'arte contemporanea.